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LUGANOLe 7 regole del carcere svelate da un detenuto. Eccole

13.05.16 - 06:07
«Chi sgarra rischia ripercussioni». Il direttore Laffranchini: «Pratiche non tollerabili»
foto tipress
Le 7 regole del carcere svelate da un detenuto. Eccole
«Chi sgarra rischia ripercussioni». Il direttore Laffranchini: «Pratiche non tollerabili»

LUGANO - Vietato parlare con gli agenti. È la regola numero uno. Infrangerla, può costare caro ai detenuti. Lo ha scoperto a sue spese Devis Frigerio, il 33enne di Lugano malmenato allo Stampino da tre compagni per avere “osato” rivolgersi alle guardie. Ma quante sono le norme non scritte in vigore nelle carceri ticinesi? Lo chiediamo a Marco*, che sta scontando una condanna a 4 anni per traffico di stupefacenti. «La regola più importante, che viene spiegata dai compagni a tutti i nuovi arrivati – conferma –, è che i problemi tra detenuti si risolvono tra detenuti, parlandone. Chiamatela omertà, se volete. Ma serve a evitare risse, ritorsioni e violenze».

Presentarsi - Regola numero due: i nuovi arrivati devono «anzitutto presentarsi, spiegare agli altri il motivo per cui sono qui» continua Marco. All'occorrenza, laddove possibile (solo allo Stampino) anche fornendo documenti scritti - sentenze, decreti - come prova. «Chi racconta balle, viene come minimo escluso dagli altri» aggiunge il detenuto.

Lo “scopino” - Regola numero tre: il detenuto addetto alle pulizie nelle celle – detto “scopino” – è un'autorità. Ha la precedenza nelle spartizioni di cibo «e lo stesso vale per i detenuti suoi amici». 

I posti a tavola - Numero quattro: in mensa allo Stampino, i veterani siedono a capo tavola. «È il capotavola a decidere dove si siedono i nuovi arrivati». Numero cinque: i posti sono fissi, non si sgarra.

I reati sessuali - La regola numero sei è che «i detenuti per reati sessuali su minori non vanno salutati o avvicinati dagli altri, salvo poche eccezioni» continua Marco. «È così in tutte le carceri del mondo».

Questione di ruoli - In ogni prigione c'è un detenuto leader (il più forte, in genere). La regola numero sette: «Nessuno può rivolgersi al leader in modo irrispettoso». Dinamiche che, in gran parte, «sono incompatibili con il percorso di risocializzazione previsto dalla legge per i detenuti» commenta il direttore delle carceri del Cantone Stefano Laffranchini. «In quanto tali, vengono contrastate per quanto possibile dalla direzione».  

«Non tolleriamo questi comportamenti» - Stefano Laffranchini, direttore delle strutture carcerarie ticinesi, è categorico. «I comportamenti contrari al percorso di risocializzazione che la legge impone ai detenuti vengono scoraggiati in tutti i modi all'interno del carcere» assicura. Per questo, aggiunge, «agiamo in modo discreto e con grande attenzione alle dinamiche sociali tra detenuti». Quanto a prevaricazioni e omertà Laffranchini non transige: «Non sono tollerate. I detenuti lo sanno».

* nome noto alla redazione

 

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COMMENTI
 

moonie 8 anni fa su tio
«Non sono tollerate. I detenuti lo sanno». insomma, detenuti che si fanno le loro leggi e condanne interne alla facciaccia del ruolo rieducativo delle carceri. lo sanno e quindi tutto a posto. che pena.

Tiger 8 anni fa su tio
Dategli anche la tuta arancione, ancora un po'...

Shion 8 anni fa su tio
Come non è tollerato? Così è, dunque è tollerato. Purtroppo rimanendo in quell'inferno si uscirà ancor più diavoli. Mi sembra che in Norvegia siano molto più avanti.

Tato50 8 anni fa su tio
Regola numero 8 : Comportati da persona civile e onesta ed eviterai di seguire le altre 7 ;D

Figenfeld 8 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Bravissimo Tato50:-),poi m'interesserebbe proprio conoscere "il più forte e lo scopino"! Io se fossi in quella situazione mi farei i cavoli miei, e guai chi mi calpesterebbe i fiori del mio giardino o adirittura mi metterebbe le mani adosso, un bel "slavadentsch" ma da quei fort:-). Comunque nei carceri all'estero cè più violenza a base di clan, dove esistono in effetti delle sottomissioni, con minacce di morte ed altro. Vi auguro un buon weekend e tanto sole:-)

Tato50 8 anni fa su tio
Risposta a Figenfeld
Ieri sera su RAI2, trasmissione "Virus", hanno mostrato un carcere in una Contea americana. Solo recinzioni in filo spinato con all'interno un po' di corrente, niente celle ma tendoni sotto i quali sono alloggiati una ventina di detenuti con pene di breve durata. Cibo da schifo, acqua che entra quando piove, niente riscaldamento, materassi marci e umidi e detenuti leggermente incavolati. Lo Sceriffo della Contea, ideatore di questo "trattamento" è stato nominato 5 volte per un mandato che dura 4 anni e gli abitanti gli hanno ridato fiducia rieleggendolo. Gli hanno chiesto come mai questo "successo" malgrado l'Hotel poco gradito e ha risposto: La maggioranza di chi soggiorna qui riga "dritto" onde evitare una seconda esperienza ;-)) Altro che lamentarsi per la "pasta scotta" o solo un'ora d'aria; quelli ne hanno 24 di ore ;-)) Ciao, buon weekend anche a te ;-))

Hardstyler617 8 anni fa su tio
Ma quante stronzate! ma chi vi credete di essere? se uno non vuole presentarsi agli altri detenuti e seguire le vostre regole fa bene! mica siete i padroni del carcere!!! avete visto troppi film meglio che vi date ai cartoni animati buffoni
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